17.000 km di percorsi escursionistici coprono ogni angolo dell’Alto Adige. Che questi sentieri siano sempre in buono stato e curati non è un caso. Ci vuole molto lavoro e impegno. Il compito delle circa 80 responsabili volontarie dell’Alto Adige è quello di percorrere regolarmente questi sentieri, di controllare e di fare in modo che tutto sia in ordine. Un compito particolarmente arduo è quello di Martin Reichhalter, custode dei sentieri in
Valle Isarco, la valle dei percorsi. Cura i sentieri di montagna e i percorsi tematici della
zona di Chiusa, sua città natale.
Per amore della natura – quando l’hobby diventa professione
Il custode dei sentieri Martin Reichhalter svolge il suo compito con molta serietà. Da più di vent’anni taglia l’erba lungo i sentieri della Valle Isarco, verifica contrassegni e segnaletica, sostituisce cartelli vecchi o rotti e controlla il percorso di tutti i sentieri, nelle varie forme in cui si presentano. Soprattutto in primavera, quando si scioglie la neve sulle montagne, Reichhalter percorre chilometro per chilometro i sentieri, controllando il loro stato e annotando dove bisogna intervenire.
Pur avendo 66 anni ed essendo in pensione, per Reichhalter è ovvio rendersi utile: per amore della natura e perché semplicemente dev’essere fatto. Fino al pensionamento ha lavorato in un cementificio, ma nel suo tempo libero, da sempre, cammina in montagna. La passione per la montagna gliela si legge in viso: un colorito rubicondo, per le ore passate all’aria fresca, tinge il suo volto di salute. Questo hobby è diventato ormai anche una professione. Reichhalter è anche una delle guide escursionistiche dell’Associazione alpina dell’Alto Adige (Alpenverein Südtirol). Molte delle escursioni passano anche a pochi passi da casa sua.
È grazie a persone come Martin Reichhalter che i sentieri in Alto Adige sono sempre sicuri e ben segnalati. Il lavoro del guardia-sentieri solitamente non viene avvertito dal grande pubblico. Questo però è un bene, vuol dire che i sentieri sono in ordine.
Foto: (c) IDM Südtirol/Alex Filz