Già solo per le sue particolarità archeologiche, storiche e artistiche, vale la pena visitare la rupe di Sabiona con il suo imponente monastero. Il monastero delle suore di clausura benedettine troneggia maestoso da secoli sopra la città di
Chiusa, raggiungibile dalla cittadina medioevale degli artisti attraverso una piccola porta nelle mura della città e salendo un’antica scalinata di pietra.
Prime tracce di insediamenti su questa montagna in un punto così strategico, risalgono all’età del mesolitico. Nell’antichità i romani avevano costruito un castro militare. In questo modo la Valle Isarco già nel 400 d. C. venne cristianizzata, come dimostra il ritrovamento delle fondamenta di una chiesa con annesso cimitero del 4°-5° secolo d. C. Un altro documento parla della partecipazione del vescovo Ingenuino, sepolto nell’allora importante Chiesa della Sacra Croce, al sinodo di Grado nell’anno 579.
Ancora oggi le contemplative suore benedettine di Chiusa vivono in clausura. La Chiesa della Sacra Croce, la cappella di S. Maria, la chiesa conventuale e la Chiesa di nostra Signora possono però essere visitate in certi periodi.